Può bastare una semplice emozione che ci assale all’improvviso, nel corso di una stupenda giornata trascorsa al lago, per richiamare alla nostra mente antiche reminiscenze scolastiche, magari certi frammenti dell’Odissea o, particolarmente, gli ultimi versi della poesia L’infinito di Giacomo Leopardi: “Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare”.
L’immagine del naufragio come metafora e sintesi d’infiniti naufragi.
Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente.